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La Cassazione e i derivati: tra pessime argomentazioni e condivisibili conclusioni

Di seguito l’articolo del Prof. Barcellona, pubblicato su La Nuova Giurisprudenza Civile Commentata, n. 2/2022, Padova, Cedam.

La sentenza della Cassazione n. 21830/2021 si espone a incongruenze e contraddizioni, quando, per sancire la nullità di un Interest Rate Swap (IRS) privo dell’enunciazione di mark to market, criteri di calcolo, scenari probabilistici e costi impliciti, passa improvvidamente dal piano della formazione del consenso a quello della causa per approdare, infine, a quello dell’oggetto. Il giudizio causale di un Interest Rate Swap, che in questo caso è il solo appropriato, investe la logica della circolazione della ricchezza. Questo impone di tenere ferma la distinzione tra derivati di protezione e derivati speculativi. E mostra che i derivati speculativi impattano nel limite causale dell’azzardo, che il loro esonero dall’eccezione di gioco discende, propriamente, dalla loro riconducibilità alle lotterie autorizzate e che tale esonero concerne solo quelli trattati nei mercati regolamentati, dove l’autorizzazione richiesta dall’art. 1935 è supplita dai controlli della Consob.


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